giovedì 30 settembre 2021

L'Avventura è dietro l'angolo: Via Matilde - Ripa della Moia

Avventura serale-notturna con Gec. Abbiamo attaccato alle 17, ore 18.40 siamo in cima all'ultima sosta con libro di via. Poi sale su il nuvolone che era un pezzo che ci provava a guastarci la festa, umidità alle stelle e corde che diventano subito un groviglio. Con molta pazienza riusciamo a partire per la prima delle tre doppie, ma il buio arriva in un attimo. Montaggio lampade frontali poi discesa verso l'ignoto con paurosi incastri delle corde nelle piante. Momento di suspence al recupero delle corde prima della calata finale, per fortuna fila tutto liscio, allestiamo l'ultima calata e nel buio totale raggiungiamo il punto di partenza. Contenti di essere a terra. La via è l'esempio di come i chiodatori sono riusciti a fare tanto con poco. La Moia sarà alta 110 metri, ma nelle sei lunghezze, alcune ovviamente corte, che si percorrono si ha l'impressione comunque di essere su una classica multipitch chiodata bene a fix. Ma allo stesso tempo non mancano alcune sezioni più impegnative, vuoi per la qualità della roccia o per passaggi per nulla banali. E' bello anche pensare come nel nostro Appennino ci sono questi spot poco conosciuti alle masse ma che celano un fascino straordinario, dove non basta venire di fretta ogni tre anni ma bisognerebbe venire più spesso e con più tempo a disposizione. Come materiali bastano 12-14 rinvii, qualche cordino per alcune piante che si incontrano lungo il percorso e per allestire la sosta prima del tiro finale. Moschettoni a ghiera e kit per la discesa in corda doppia. Come relazione consiglio lo schizzo di Mazzolini sul suo sito che dice già tutto. Aggiungo solo due note. L'attacco si trova alla base di un albero molto voluminoso con cordone e targhetta con nome alla base. Il quarto tiro è parecchio friabile anche se chiodato corto, ma occorre fare attenzione. L'ultimo tiro presenta una sezione chiave (6a) con l'unico fix lungo di tutta la via, passaggio non azzerabile. Personalmente non ne abbiamo capito il perchè, ma a caval donato non si guarda in bocca! Tenere presente che questa ultima lunghezza è a Nord pieno, con bagnato e umidità meglio lasciare perdere. La fila di fix da seguire è quella di destra. Avendo tutta la giornata a disposizione si potrebbe abbinarla alla via Bibi (accidenti mi manca...fatto solo il primo tiro...) o arrampicare su lunghi monotiri in placca, fessura e diedro.

















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